La piazza del Foro di Augusto era fiancheggiata sui due lati lunghi da portici, delimitati da colonne corinzie scanalate in marmo giallo antico (proveniente dall’attuale Tunisia). Le colonne sostenevano un alto attico decorato con statue delle Cariatidi, copie di quelle dell’Eretteo di Atene, alternate con grandi scudi marmorei al centro dei quali erano collocate teste di divinità. I portici avevano un ricco pavimento di marmi colorati e si aprivano ciascuno su una coppia di emicicli di 40 metri di diametro.
L’addossamento dei Fori di Nerva (97 d.C.) e di Traiano (112-113 d.C.) provocò la distruzione della coppia più occidentale di emicicli e i portici del Foro di Augusto rimasero così con un solo emiciclo ciascuno. Questi spazi erano decorati da una galleria di statue raffiguranti personaggi famosi della storia di Roma (summi viri) e membri della Gens Iulia, alla quale lo stesso Augusto apparteneva.
Gli emicicli ospitavano al loro interno i tribunali dei pretori (praetores). Nell’emiciclo a nord il “pretore urbano” giudicava le controversie tra cittadini romani mentre in quello opposto il “pretore peregrino” dirimeva le liti con gli stranieri (peregrini), cioè coloro che non avevano la cittadinanza romana.
Il portico settentrionale era concluso da un ambiente decorato con grande ricchezza detto ”Aula del Colosso” poiché racchiudeva una statua colossale di Augusto (alta tra gli 11 e i 12 metri), posta a garanzia dell’equità dei giudizi emessi dai magistrati nei vicini tribunali. Nel Museo dei Fori Imperiali si possono vedere diversi frammenti marmorei provenienti da questa parte del Foro di Augusto.