Il ritrovamento durante gli scavi del 1998-2000 di numerosi spezzoni di colonne del portico occidentale del Foro della Pace, in granito rosa di Assuan (Egitto), ha permesso di realizzare la ricostruzione (anastilosi) di sette di queste colonne, compiuta nel corso del 2015.
L’area del Foro attualmente visibile è stata infatti scoperta grazie agli scavi realizzati dalla Sovrintendenza Capitolina, che hanno portato all’individuazione di molti degli spezzoni nella originaria posizione di crollo, avvenuto durante il Medioevo.
Questi dati, uniti al rilievo tridimensionale dei reperti mediante laser scanner e alla loro analisi mineralogica, hanno fornito la documentazione necessaria all’esatta ricomposizione dei fusti e delle basi, delle quali sono stati rinvenuti solo pochi frammenti, originariamente in marmo bianco.
Le colonne, alte circa sette metri, sono state poggiate su un isolatore sismico incorporato nella base che, mediante un tirante in acciaio, collega ad esso gli spezzoni di colonna consolidati con cerchiature in titanio in presenza di lesioni subverticali. Le lacune delle parti originali (circa il 70% del totale) sono state colmate grazie a integrazioni con selezione di inerti granitici di colorazione compatibile.
La finalità del progetto è stata quella di restituire allo spettatore la visione dell’originario fronte colonnato dei portici, il cui ordine corinzio è rappresentato dall’unico capitello superstite, visibile dietro le colonne. L’intero intervento ha rispettato i criteri correnti del restauro moderno: riconoscibilità e reversibilità.