Inaugurata nel 112 d.C., la Basilica Ulpia (che prendeva il nome dalla famiglia di Traiano: la Gens Ulpia) fungeva da immenso tribunale. L’importanza delle sue funzioni giuridiche era sottolineata dalla grandiosità della sua architettura. All’esterno essa si presentava come un edificio alto circa 40 metri che nascondeva completamente la vista della Colonna Traiana dalla piazza del Foro.
La Basilica si affacciava sulla piazza del Foro con un ampio colonnato al piano terra e numerose decorazioni a bassorilievo al piano superiore, raffiguranti trofei di armi alternati a statue di guerrieri Daci prigionieri (alcune statue e frammenti della decorazione sono esposti nel Museo dei Fori Imperiali).
L’interno dell’edificio era articolato in cinque vaste navate, quattro laterali minori (larghe ognuna 6 metri) e una centrale maggiore (larga 25 metri), separate da file di alte colonne monolitiche in granito grigio d’Egitto. Due ampi emicicli si aprivano sui lati corti. La presenza di un secondo piano permetteva di seguire i processi che si tenevano nei tribunali al piano terra.
Nel corso del Medioevo la Basilica in parte crollò e in parte fu demolita per recuperare materiale da costruzione. Al suo posto sorsero quindi case ed edifici religiosi, distrutti per iniziativa del Governatorato Francese (1812-1813) allo scopo di liberare le antiche rovine. Dopo il ritorno del Governo Pontificio, la sistemazione dell’area fu terminata nel 1820 per volontà di papa Pio VII (1800-1823).